
Come ognuno di noi ben ricorda ancora dai primi anni scolastici, abbiamo 5 sensi fisici, 4 dei quali sono concentrati sulla testa (vista, udito, olfatto e il gusto) , solo il quinto: il tatto si estende per tutta la superficie del corpo.
La pelle
Organo del tatto è la pelle, è perciò l’organo più grande del nostro corpo. Essa è in continua crescitaerinnovamentoversol’esterno.Sidisfa quotidianamentedelprimostratosuperficiale e si rinnova completamente in un periodo di 30 giorni. Il nostro corpo in movimento disperde continuamente particelle cutanee morte, possiamo dire che siamo in qualche modo delle comete sciamanti.
Le principali funzioni della nostra pelle sono:
di comunicazione, di difesa, di eliminazione di tossine, in una parola possiamo di dire di “scambio” .
La pelle è un organo complesso e affascinante, e uno dei primi a svilupparsi.
Secondo la “embriologia”, la scienza che studia lo sviluppo embrionale, una funzione che si sviluppa precocemente è molto probabile che si tratti di una funzione essenziale per la vita dell’organismo.
La pelle ha origine dal più esterno dei tre foglietti embrionali: (l’ectodema) dal quale si formano il sistema nervoso e tutti i tessuti degli organi di senso.
La pelle è il nostro più antico mezzo di comunicazione, fin dai primi momenti di vita (e quando dico vita, non intendo solo dopo la nascita, ma anche nella fase intra uterina) riceviamo attraverso la pelle le informazioni che saranno poi basilari per il nostro benessere psicofisico e per un armonico sviluppo del nostro potenziale.

L’importanza della stimolazione tattile nel neonato è stata ampiamente studiata e dimostrata anche scientificamente, tanto che in molti ospedali ora si permette e si incoraggia nei casi di bimbi nati prematuri, anche durante la delicata fase di permanenza nell’incubatrice, la presenza e il contatto tattile sia da parte dei genitori, sia da operatori specializzati. Io stessa, con altri colleghi della Scuola Internazionale abbiamo collaborato presso il reparto di Patologia Neonatale dell’Ospedale di Padova. Tuttora invece collaboriamo con il Reparto di Terapia Intensiva, sempre della Pediatria dell’Ospedale di Padova, in un progetto antidolore per aiutare attraverso il contatto la produzione naturale di endorfine e permettere così di ridurre la quantità di farmaci che i piccoli pazienti sono costretti ad assumere per sopportare le sensazioni dolorose.
Visione somo-psichica
Da molto tempo la medicina psicosomatica ha dimostrato che quanto succede nelle mente può rivelarsi in svariati modi nella pelle (Visione psicosomatica).
Ma solo più recentemente (negli ultimi 50 anni) interessanti studi condotti in particolare dallo studioso Ashley Montagu hanno invece brillantemente dimostrato come le esperienze di tipo cutaneo influenzino lo sviluppo comportamentale dell’uomo, (visone somopsichica) in particolare come la carenza o mancanza di comunicazione tattile creino squilibri e disagi profondi e abbia un’incidenza decisiva nello sviluppo dei rapporti emotivi e affettivi. Contatto e amore sono strettamente connessi, in altre parole si impara ad amare non perchè ce lo insegnano ma per il fatto di essere amati.
Anche da adulti, se pur in misura minore, continuiamo ad essere influenzati dal tocco delle persone attorno a noi, un abbraccio, una semplice stretta di mano, possono far riaffiorare contenuti del nostro inconscio, ma anche apportare nuove modalità di comunicazione che possono nutrire bisogni profondi.
La visione psicosomatica e di quella somopsichica si integrano a vicenda.
Il tatto crea sensazioni e stimola il sistema nervoso, stimola la produzione di endorfine e senso di benessere.