La felicità non può essere legata a un solo momento, ma il risultato di un insieme di fattori collegati al nostro passato, presente e futuro.

Per poter sperimentare un “passato felice” è necessario aver sviluppato dentro di noi la capacità di provare  gratitudine (che ci permette   di ampliare i ricordi positivi)  e  perdono (che ci aiuta a superare gli eventi negativi).

Per un futuro felice possiamo attingere al talento dell’ottimismo che ci impedisce di perdere energie  con inutili preoccupazioni.

Un presente felice, nasce soprattutto quando siamo all’interno di un” flusso”  dove non ci accorgiamo del passare del tempo, ne della fatica, assorbiti in compiti che creano esperienze gratificanti attorno a noi.

Questo è quello che spesso mi è capitato di sperimentare durante la mia formazione, insegnamento  e pratica dello Shiatusu.

Grazie al lavoro sul corpo il passato si può alleggerire da vecchi traumi e rancori che bloccano, appesantiscono e impediscono di essere padroni della propria vita. Nuove energie emergono disponibili per il presente,  il corpo può così prendersi spazi che non osava sperimentare.

Ma anche il futuro appare meno pesante, con la mente e il corpo liberi arrivano nuove idee, nuove possibili soluzioni da applicare nella vita di tutti i giorni, nuovi sentieri da percorrere, nuovi talenti e nuove parti di noi da scoprire e condividere.

La vera ricetta per la felicità secondo Martin Seligman, fondatore della Psicologia Positiva è:

“Imparare a potenziare i nostri punti di forza e a metterli in campo, giorno dopo giorno, nei territori di azione della nostra vita:

la famiglia, il lavoro e le nostre realzioni”.

Commenti su: "Felicità: quali fattori la determinano? Lo Shiatsu ci può aiutare?" (4)

  1. barbara ha detto:

    “Imparare a potenziare i nostri punti di forza e a metterli in campo, giorno dopo giorno, nei territori di azione della nostra vita:
    la famiglia, il lavoro e le nostre relazioni”.

    Nel lavoro uno può farlo questo avendo un compito ed una autonomia.
    Nella famiglia e nelle relazioni non è dipeso solo dal ns essere e dal mettere in atto le volontà e capacità di coltivarle con ottimismo ecc…. se dall’altra parte non vi è la volontà o la capacità non si va da nessuna parte, ossia le strade non si riesce a percorrerle insieme e verso la stessa meta…. e quindi nasce la sofferenza, l’apatia e la mancanza di felicità…
    Trovo la cosa un pò più complessa per poterla ricercare e trovare….la felicità

    • shiatsunaet ha detto:

      Grazie Barbara, per il commento.
      Non c’è dubbio alcuno che ci siano molti fattori attivi nel determinare la realizzazione della nostra felicità, o meno.
      Di certo però, tutti noi conosciamo persone che hanno attraversato vicende molto dificcili ed impegantive che si definiscono felici, e persone che per vivendo situazioni in apparenza molto più favorevoli, di lavoro, famiglia e relazioni, non si definiscono tali.
      Personalmente ritengo che solo attraverso un lavoro personale di ricerca, di scoperta di chi veramente siamo e di cosa desideriamo realizzare e condividere, sia possibile percorrere un sentiero verso la felicitià.
      Ognuno di noi in modo personale, con tutte le sfumature possibili di alti e bassi che la vita ci dona giorno dopo giorno….

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